Canada

On the road in Canada: la scelta giusta per il nostro viaggio di nozze

8 Luglio 2016

Siamo rientrati da Vancouver da poco più di una settimana e ho ancora la testa, gli occhi e il cuore pieni di meraviglia tanto che faccio fatica a organizzare le idee e capire da dove iniziare a raccontare questo on the road di tre settimane in cui abbiamo vissuto il Canada in lungo e in largo.

Un viaggio che non è stato un semplice viaggio, ma la prima nostra grande avventura da marito e moglie! 

Noi-a-Toronto

Non so se vi ricordate, ma abbiamo fatto non poca fatica a scegliere la meta per il nostro viaggio di nozze; a posteriori possiamo dire di aver preso un’ottima decisione. Il Canada si è rivelato un Paese accogliente, con una natura bella da togliere il fiato e delle città multiculturali che ci hanno regalato molto e fatto riflettere.

In molti, tra amici e conoscenti, ci hanno preso per matti quando abbiamo detto loro che per la nostra luna di miele avremmo rinunciato ad alberghi di lusso e spiagge da sogno per affittare una macchina e macinare chilometri su chilometri, tra parchi nazionali, piccoli villaggi e metropoli gigantesche. E invece abbiamo fatto benissimo. E anche di più.

Perché non esiste fatica, non esiste stanchezza, non esiste lo stress di cambiare tredici alberghi in ventuno giorni, non esiste nulla quando la strada è davanti a te, pronta a regalarti ad ogni curva una nuova, immensa, emozione. 

On-the-road

I chilometri sono scivolati via come sabbia tra le dita e senza accorgercene abbiamo attraversato Québec, Ontario, Alberta e British Columbia e fatto il pieno di momenti che riempiono il cuore e la vita più di qualsiasi altra cosa.

Voglio raccontarvi tutto, la parte organizzativa, le cose da non perdere, i luoghi da evitare (almeno secondo noi) e molto altro ancora.

Ma ho bisogno ancora di un momento. Di sedermi sul mio terrazzo con la vista della torre del paese e il profumo d’estate in ogni angolo e ripercorrere insieme a Luca e a voi tutto quello che rimarrà di questo stupefacente viaggio. 

Rimarrà il primo volo intercontinentale, la frenesia della partenza e la gioia dell’arrivo.

L’immensa Dodge presa a noleggio, il traffico di Montréal, la sua anima artistica, le costolette di maiale inondate di salsa barbecue.

Il primo impatto con i grattacieli e subito dopo la sorpresa di Québec City, un angolo di Francia nel cuore del Canada orientale, con i suoi caffè all’aperto, le crêperies, le vie lastricate e i pittori di strada.

pittori-di-strada

E finalmente la natura, i piccoli villaggi lungo la baia del fiume San Lorenzo, la caccia alle balene a Tadoussac e la meraviglia del fiordo di Saguenay. I deliziosi ristoranti di pesce, l’odore di legno, il dondolo vista fiume su cui abbiamo trascorso attimi di pura perfezione.

Perché è bello spostarsi, vedere mille cose ma è altrettanto bello fermarsi, prendersi il proprio tempo, staccare da tutto: respirare un luogo e ascoltare quello che ha da raccontarci. 

San-Lorenzo

E il Canada orientale a noi ha raccontato tanto, con le sue case colorate in legno, i portici e le poltroncine fuori dalla porta, sempre aperta, che non c’è nulla da temere.

Ci ha raccontato un mondo, ricco di differenze e di bellezza. Il silenzio di Petite-Rivière-Saint-François da una parte e il caos ordinato di città come Ottawa e Toronto, nel vicino Ontario.

Villaggio
grattacielo
E ci ha regalato una giornata magica alle Cascate del Niagara, di cui avevamo visto milioni di foto e di video ma che ci hanno stregato più del previsto, tanto da decidere di sdraiarci su un prato e fermarci fino a dopo cena, per ammirarle anche di notte. E come se ne è valsa la pena!!!

Niagara-in-bianco-e-enro

Niagara-al-tramonto

Con la visita alle Niagara Falls abbiamo dato il nostro arrivederci alla parte est del Canada per volare verso Calgary e i parchi nazionali.

Altri dieci giorni indimenticabili, preziosi, fatti di risate, di scoperte, di cambi di programma e di migliaia di foto scattate per cercare di imprimere con ancora più forza tutti i momenti condivisi in questa seconda parte del viaggio, tra Alberta e British Columbia.

Chilometri e chilometri di nulla, solo noi, la nostra automobile e la natura prepotente, che ti avvolge, ti abbraccia e ti stupisce con incursioni di numerosissimi animali che lì sono i padroni assoluti. Alci, scoiattoli, marmotte, cervi, cerbiatti, pecore delle Montagne Rocciose… solo l’orso non si è fatto vedere; ma almeno così abbiamo la scusa per tornare!

Moose

E ce ne sarebbero moltissimi di motivi per tornare: l’acqua ghiacciata e purissima che sgorga dall’Athabasca Glacier (e che se hai il coraggio e uno stomaco forte puoi bere direttamente lì) e quella, sempre freddissima, dei laghi Louise, Moraine e Peyto a cui ho scattato infinite fotografie che mai riusciranno a rendere le infinite sfumature di blu che gli occhi, e il cuore, sono in grado di captare.

Peyto

I mercati coperti, il sapore del salmone appena pescato, le ore trascorse su Victoria Island tra pappagalli, fenicotteri e giardini da favola e quelle in giro per lo Stanley Park a camminare e camminare senza maisentire la stanchezza salire. La passeggiata sul glass floor e quella sul ponte tibetano, il volo in idrovolante e i sentieri in salita alla ricerca di un nuovo scorcio di cui innamorarsi.

Mercato-Toronto

Victoria-Island

Skyline-Vancouver

Innamorarsi è il termine esatto. Mi sono innamorata del Canada e se possibile, mi sono innamorata ancora di più di mio marito e della voglia che abbiamo di scoprire il mondo insieme. Pronti per una nuova avventura, perché in fondo il viaggio più bello deve ancora venire!

Nini-al-Lake-Louise

Ps. Le foto di Luca arriveranno presto, intanto vi lascio qualcuna delle mie. 🙂

 

 

 

 

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2 Comments

  • Reply dueingiro 8 Luglio 2016 at 15:33

    Foto splendide davvero! deve essere stato un viaggio splendido!

    • Reply Erika Francola 8 Luglio 2016 at 15:53

      Grazie!!! Un sogno, davvero… piano piano proviamo a raccontarvelo 🙂

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