Come è possibile fare un salto indietro nel tempo fino al XIX secolo in una città caotica, multiculturale e piena di stimoli come Toronto, nel cuore del Canada orientale?
Basta suonare alla porta del Toronto’s First Post Office, il più antico ufficio postale della città, ancora oggi attivo.
Varcata la soglia della piccola e antica porta di ingresso vi ritroverete catapultati indietro di due secoli, all’interno dell’unico esempio sopravvissuto di ufficio postale di era britannica in tutto il Canada.
Piccoli ambienti che profumano di carta e ceralacca, di inchiostro e mille storie vecchie e nuove da raccontare. L’ufficio infatti, è ancora oggi perfettamente in funzione, ma allo stesso tempo ospita testimonianze di un tempo passato, con i tavoli in legno segnati dagli anni, i quadri affissi al muro con la storia della città e alcuni documenti importanti dell’800 e del ‘900 e una scrivania in cui provare ad imparare l’antica arte della scrittura con penna e calamaio.
Un sogno per una maniaca della carta come me. Potevo dunque non cimentarmi in una simile impresa?
Sotto la guida della gentilissima e ultra paziente impiegata dell’ufficio postale e con un entusiasmo che credo non avesse mai visto prima in nessun visitatore – stando al modo in cui mi guardava – ho preso in mano una delle bianche penne d’oca appoggiate sul tavolo e ho iniziato a scrivere la lettera che avremmo poi spedito a casa nostra, direttamente dal 1800!
La ragazza ci ha invitato a scrivere solo sulla colonna sinistra del foglio, facendo attenzione a non far cadere troppo inchiostro sulla carta, cosa che puntualmente è accaduta, lasciando tra le nostre righe piccole macchie di nero che ci hanno fatto arrabbiare e al tempo stesso sorridere.
Il risultato, lo avrete capito, non è stato dei migliori, ma l’esperienza, quella si, è stata davvero memorabile; ci ha insegnato l’importanza della lentezza, della cura dei dettagli, dell’attenzione alla giusta misura delle cose.
Dopo aver asciugato l’inchiostro in eccedenza con della sabbia scura, abbiamo dovuto cimentarci nella chiusura del foglio: al tempo infatti, non si utilizzavano buste ma con estrema maestria si procedeva con il chiudere il foglio e bloccare il tutto con la ceralacca.
Anche questa fase è stata accompagnata da entusiasmo e risate: abbiamo imparato a piegare un foglio di carta e trasformarlo in una busta e a fare, con la cera rossa sciolta e l’aiuto di una candela, un sigillo come quello che usavano tra quelle mura più di 200 anni prima.
L’esperienza è terminata con la scrittura del nostro indirizzo e l’apposizione di numerosi timbri antichi che ripercorrono la storia di questo luogo magico.
Da quel momento è iniziato il tempo dell’attesa. Avevamo paura che il postino non riuscisse a decifrare la scrittura tremante fatta con l’inchiostro o che il sigillo di ceralacca si rovinasse durante il lunghissimo viaggio…
E invece…
La vedete quella busta piena di timbri? È la lettera che abbiamo scritto io e Luca. Dopo venti giorni è arrivata nella Tuscia, a casa nostra, direttamente dal 1834! Che emozione. Come un viaggio nel tempo!
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